Co2

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giovedì 28 giugno 2012

Rami - work in progress

Nella prima sera lontana dalla guerra di fiumi e di rami intrecciati con il suo circondarsi di possibilità, Simon si divertì a perdersi nei ricordi. 

domenica 10 giugno 2012

Venezia


Appassionati
di tempeste
uomini come angeli
sul mare asciutto
dell’ultimo incubo
conato
per dimenticare
almeno quel luogo
di mai
poterne leggere
lo scrigno
diamante nascosto
nella parte
della favola
non saper andare
sanguinante
saluto
dimenticato
evidente
parossismo
lampo di memoria
non era la sua
gondola
dimenticai
ora ritorna a trebbiare
quel campo
dove hanno imparato
a guidare
nuovamente
con macchine
infantili
per domeniche
assicurate alla terra
tremante
senza sé
senza ritmi
come a ballare
una colonna
sonora
immobile

mercoledì 6 giugno 2012

Istanti poetici...


Sguardi

La notte
subbuglio
di firmamento
nella dimensione speciale
di improvvisi sguazzi
fili di seta
che fanno del pensiero
nuovi appigli
corsi d’acqua cifrati
cascate d’argento
nebbie salite per nascondere
le note di una canzone
frammentaria
nella sincerità
di un assolo
come a fuggire
dalla sapienza senza tempo
a dipingere
lo sguardo di un sasso

Che sia senza fine
Un pensiero che non abneghi mai
Una sensazione di finitudine e di coraggio
Nella dignità di ciascuno
Allora è così che vive

















Dancing

Girando l’angolo
finisce il pensiero
inizia il vibrare
della natura
racchiude
il giro di ballo
della speranza
nella negazione del finito
nel desiderio di essere
ancora altro
di volerne sentire
il profumo iridescente
radicato insonne
privo di carattere
forse immaturo
raffinato dalla quiete
assassino del proprio presente



























Tempo

Cercare un marchio
di sé una missione
arrivare alla rinascita
del proprio essere
nel mondo
senza diciture
pubblicità del passato
mai finito
ricordi inespressi
lontani non vissuti
nella certezza
della riuscita avvinghiata
al sordo fischiare del tempo































Perimetro

La realtà che mi
si forma con i granelli
del tuo foglio verde di
quello che hai legato
fine sottile e la tua cadenza
fermata a posta epigona
esile ma di certezza condivisa
la ragiono annaspando tra i
precorrimenti di generazione
che farai con addomesticamenti
e diffrazioni
La ricezione è favorevole alla
porcellana che il tuo volto mi
obbliga come granellame
frutto del settantasette che nessun
circo detiene nessuna belva
feroce ma parole e ovvie
associazioni d’impatti all’angolo
del tuo rosso addizionare favole
che uniscono ai tuoi rimandare le epoché
ma i feeling si inaspriscono e il mio
albero rilascia poche dichiarazioni
le allinea a te
anche se è un giorno
da palindrome
che importa se il sorriso
è il mio e senza sforzarsi
si aggancia alla direzione
deviante dall’uncino alla porta
due arnesi da far ragionare
se continuamente rafforzati in
bicipiti che speri ti difendano dal tuo candore.












Città


Non c’era che uno
e adesso che ha promesso
di non provare a fare
musica deve invece
farla a domenicali incontri
in tarda festività se me
lo avesse detto prima
avrei riavuto un’incudine
amalgamata
di fiori mentre
già entrambi di nuovo
si riallacciano ai loro
passati delusa da entrambi
i geniali intenti non fa
a meno di temporali
e carbonio all’accadere
del tempo




























Suoni

Ritrovarci
sapere
che siamo un foglio
abbandonato
da qualche parte
lo siamo stati
mai lo riavremo
indistinguibile silenzio
in cui avrebbero voluto
legare i suoni
dei nostri sentire
andremo daccapo
con ciò che accadrà
saremo appigli di altri giorni
sinfonie di altre foglie
mentre le radici cadranno
come coriandoli
lasciando che siano colori
senza fili
manichini da vestire

Saremo di pioggia
di lineamenti sconosciuti
come il primo firmamento
di un ticchettio fulmineo
sulle pareti di uno sguardo
allineato al tuo volermi
allontanare
come per incanto
trasformato
nell’aprile di una primavera
che fiorisce senza sforzo
rinnegando giorni
di vissuti altrui
nell’assurdità della deriva.













Presente

Un ricordo
ergerlo
a esempio
mostrarlo per riflesso
a se stessi
trasformazione
improvvisa
portando un pane
accendendo il fuoco
della certezza
nessuno potrebbe
sostituire parti di sé
comprimere
la fine in pochi attimi
del passato
preferire alla natura
inerte
quella mutevole
dell’inchiostro
anche se allontana
sfalda le anime
per riapparire
comprovato
ordine
lista dei sogni
vagabondaggio della sincerità






















Discorsi

Racconta
un foglio
giostra di mani
a far riaffiorare
i sintomi di affermazioni
mai perse
nonostante
il negare
provenienza che non ha luogo
privazione
immotivata
del proprio
spazio
donato
da un genitore
eterno
che non riaccada
mai
avviene
succede
separazioni di luminosità
ora
senza pianto
colpevolezza
riconosciuta

Il proprio
vezzeggiativo
cercato
rimarginato
sperato

















Primitivismi

Riabbracciati
gli istanti di tempo
paralleli
come dimenticati
assuefatti
mai
indifferenti giochi di
forme
azzurri
lancinanti
armonie prive
logos
acuminato
incertezza di mediazioni
rientrano
nell'ora dell'azione
disarmata
seduta su un limo
terrestre
come altri
finisce anche la popolarità
senza inganno
non dimentichi
senza ammonire
ma sarebbe
il primo spettacolo
dirompente
circolare
distribuito in campi
grotte primitive
esistenze