In questo spazio tra me e il mondo c'è il mio romanzo fiume. Crescerà con me e con gli appassionati del tempo: che non ci travolga ma ci permetta di riempirlo di sostanza e di fantasia. Buona lettura. P.s.: si legge al contrario, da Simbiosi verso l'alto.
Co2
martedì 4 febbraio 2014
Commento sul Diario di Anna Frank (1)
Anna Frank: prima una semplice ragazzina di 12 anni con una vita normale, poi una ragazza matura, forse più delle altre che anche nei momenti peggiori, non si scoraggia. Questo è il ritratto di Anna: viveva ad Amsterdam e poi fu costretta ad andare in un rifugio lontano con tutta la famiglia, lontano dalla dura guerra che si era scatenata. Nel rifugio ci furono periodi di speranza ma la vita di Anna finì come quella di tutti gli altri Ebrei. Anna morì in un campo di concentramento a 16 anni. Così finisce la vita di quella ragazzina che oltre a pensare alla sicura liberazione dell'Olanda pensa al suo futuro, a come educherà i suoi figli. Ma questo non potrà avvenire mai: delle persone la uccideranno in tutti i sensi, tranne per quella che era nella sua famiglia. E quei sogni? Dove finiscono? Restano nel vuoto a vagare per sempre. Non era questo che voleva Anna. Anna voleva continuare a lottare: "Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l'avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure quando guardo il cielo, penso che tutto si svolgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l'ordine, la pace e la serenità". Queste sono le parole di Anna Frank.
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