Co2

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mercoledì 14 maggio 2014

Poesie


Scarpe

Guaritore di un giorno isolato 
sai ora che non è finita 
neanche la coperta 
è stata bruciata 
allora invita
dalla sua anima ora 
sa che è andato a correre 
il suo rifugio permette 
divisioni che le famiglie 
dimenticano con vergogna 
siamo unici nel nostro modo 
di vederci come annotanti 
suoni nella dolcezza di campi 
primavere che non comprende 
come se fosse una sua eletta 
mentre la fa accomodare 
nel giardino della sinossi 
strappi alle lucciole delle stagioni 
passate errori nelle tracce 
mentre escludono chi non assume 
stupefatto la loro aria purificata 


Decorazioni

Le greche della tenda 
le avvolgono 
diventano miscele 
aborigene di canti 
in una giornata di fiumi 
mi riportano 
come lacci di scarpe 
mai consumate 
quell’albergo della giornata 
posticipata di difese 
contravvenzioni che ha dato 
una ripresa cingolante 
un video di assunzioni mutevoli 
come per non allontanarci 
a riscoprire il nostro equinozio 
senza monito se si esclude 
la consonante che trasforma 
l’essere e il timore in un abbraccio 
virtuale sconfinato di silenzi e cetre 
arpe e interpretazioni con un crepitìo 
altisonante nel cornicione 


Estremismi

Per un salto 
mai avvenuto tra fratelli sconvolti 
dalle ragioni in una parete pensano 
che attenersi al difficile significhi 
espatriare dai loro sentimenti più sani 
ma non vedono che i loro battibecchi 
non hanno alcuna presa sui cantinieri 
dai segni acuminati lanciati come coriandoli 
nella notte di una finestra nel garage 
di una cittadina provincia della terra 
considerata centro degli scambi 
sintetici di notiziari quadrati mi ricorda 
che non è sufficiente tenere d’occhio 
una persona per darle un castello 
di sabbia da curare e che la nostra sottile 
percezione del senso risorge nei tropi 
che non sono eccessi se fossero 
genuini sarebbero sempre a ricordare 
il sublime della distanza la risacca 
della giovinezza sarebbe un sorriso senza fine 


Fantasie 

Ora non c’è un vero momento 
di solitudine neanche nei sintomi 
da ricerca di sé soltanto alcuni 
lavori delle longitudini 
piccole consenzienti 
che divertono per le tinture 
porpora che hanno suggerito 
abbozzo di fantasie
insinuate nelle menti che
ci dividono
molto è più di un poco
ovvietà che fa di una
stretta di mano una mia 
parte di felicità anche se deve
essere soltanto un miraggio
soltanto illusione
sogno soltanto speranza
rifugio protezione 
di una giostra infantile
nella città deificata
che mi ha portata
a casa


Voci solitarie

Quando sentirà 
ancora la sua bellezza 
divenire coraggio 
sarà il suo primo giorno 
di festa con i fili di stelle 
alle pareti e con le gerbere 
fiorite e ben tornite 
che le sfuggono dalle mani 
mentre lui sarà in viaggio 
con la sua utilitaria a fornire 
vitalità alla nebbia la sua fiducia 
sarà rintanata alla stretta osservazione 
di un’arca costruita dalla distanza 
sarebbe ancora come rivivere 
senza motivo a lei ha fatto bene 
vestirsi con le maniche strette 
e i polsi librarsi nella camicia 
della speranza lasciatela 
riposare mentre cerca di respirare 
che i piccoli dormano dolci sogni 
si ripieghi ogni dolore in fiori 
colori e annunci di nuove 
gioie nascoste nel pianto dei disillusi


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