Scarpe
Guaritore di un giorno isolato
sai ora che non è finita
neanche la coperta
è stata bruciata
allora invita
dalla sua anima ora
sa che è andato a correre
il suo rifugio permette
divisioni che le famiglie
dimenticano con vergogna
siamo unici nel nostro modo
di vederci come annotanti
suoni nella dolcezza di campi
primavere che non comprende
come se fosse una sua eletta
mentre la fa accomodare
nel giardino della sinossi
strappi alle lucciole delle stagioni
passate errori nelle tracce
mentre escludono chi non assume
stupefatto la loro aria purificata
Decorazioni
Le greche della tenda
le avvolgono
diventano miscele
aborigene di canti
in una giornata di fiumi
mi riportano
come lacci di scarpe
mai consumate
quell’albergo della giornata
posticipata di difese
contravvenzioni che ha dato
una ripresa cingolante
un video di assunzioni mutevoli
come per non allontanarci
a riscoprire il nostro equinozio
senza monito se si esclude
la consonante che trasforma
l’essere e il timore in un abbraccio
virtuale sconfinato di silenzi e cetre
arpe e interpretazioni con un crepitìo
altisonante nel cornicione
Estremismi
Per un salto
mai avvenuto tra fratelli sconvolti
dalle ragioni in una parete pensano
che attenersi al difficile significhi
espatriare dai loro sentimenti più sani
ma non vedono che i loro battibecchi
non hanno alcuna presa sui cantinieri
dai segni acuminati lanciati come coriandoli
nella notte di una finestra nel garage
di una cittadina provincia della terra
considerata centro degli scambi
sintetici di notiziari quadrati mi ricorda
che non è sufficiente tenere d’occhio
una persona per darle un castello
di sabbia da curare e che la nostra sottile
percezione del senso risorge nei tropi
che non sono eccessi se fossero
genuini sarebbero sempre a ricordare
il sublime della distanza la risacca
della giovinezza sarebbe un sorriso senza fine
Fantasie
Ora non c’è un vero momento
di solitudine neanche nei sintomi
da ricerca di sé soltanto alcuni
lavori delle longitudini
piccole consenzienti
che divertono per le tinture
porpora che hanno suggerito
abbozzo di fantasie
insinuate nelle menti che
ci dividono
molto è più di un poco
ovvietà che fa di una
stretta di mano una mia
parte di felicità anche se deve
essere soltanto un miraggio
soltanto illusione
sogno soltanto speranza
rifugio protezione
di una giostra infantile
nella città deificata
che mi ha portata
a casa
Voci solitarie
Quando sentirà
ancora la sua bellezza
divenire coraggio
sarà il suo primo giorno
di festa con i fili di stelle
alle pareti e con le gerbere
fiorite e ben tornite
che le sfuggono dalle mani
mentre lui sarà in viaggio
con la sua utilitaria a fornire
vitalità alla nebbia la sua fiducia
sarà rintanata alla stretta osservazione
di un’arca costruita dalla distanza
sarebbe ancora come rivivere
senza motivo a lei ha fatto bene
vestirsi con le maniche strette
e i polsi librarsi nella camicia
della speranza lasciatela
riposare mentre cerca di respirare
che i piccoli dormano dolci sogni
si ripieghi ogni dolore in fiori
colori e annunci di nuove
gioie nascoste nel pianto dei disillusi
Nessun commento:
Posta un commento