Co2

Co2

mercoledì 14 maggio 2014

Poesie di Silvia Redente


Sguardi

La notte
subbuglio
di firmamento
nella dimensione speciale
di improvvisi sguazzi
fili di seta
che fanno del pensiero
nuovi appigli
corsi d’acqua cifrati
cascate d’argento
nebbie salite per nascondere
le note di una canzone
frammentaria
nella sincerità
di un assolo
come a fuggire
dalla sapienza senza tempo
a dipingere
lo sguardo di un sasso

Che sia senza fine
Un pensiero che non abneghi mai
Una sensazione di finitudine e di coraggio
Nella dignità di ciascuno
Allora è così che vive




















Dancing

Girando l’angolo
finisce il pensiero
inizia il vibrare
della natura
racchiude
il giro di ballo
della speranza
nella negazione del finito
nel desiderio di essere
ancora altro
di volerne sentire
il profumo iridescente
radicato insonne
privo di carattere
forse immaturo
raffinato dalla quiete
assassino del proprio presente































Tempo

Cercare un marchio
di sé una missione
arrivare alla rinascita
del proprio essere
nel mondo
senza diciture
pubblicità del passato
mai finito
ricordi inespressi
lontani non vissuti
nella certezza
della riuscita avvinghiata
al sordo fischiare del tempo



































Perimetro

La realtà che mi
si forma con i granelli
del tuo foglio verde di
quello che hai legato
fine sottile e la tua cadenza
fermata a posta epigona
esile ma di certezza condivisa
la ragiono annaspando tra i
precorrimenti di generazione
che farai con addomesticamenti
e diffrazioni
La ricezione è favorevole alla
porcellana che il tuo volto mi
obbliga come granellame
frutto del settantasette che nessun
circo detiene nessuna belva
feroce ma parole e ovvie
associazioni d’impatti all’angolo
del tuo rosso addizionare favole
che uniscono ai tuoi rimandare le epoché
ma i feeling si inaspriscono e il mio
albero rilascia poche dichiarazioni
le allinea a te
anche se è un giorno
da palindrome
che importa se il sorriso
è il mio e senza sforzarsi
si aggancia alla direzione
deviante dall’uncino alla porta
due arnesi da far ragionare
se continuamente rafforzati in
bicipiti che speri ti difendano dal tuo candore.
















Città


Non c’era che uno
e adesso che ha promesso
di non provare a fare
musica deve invece
farla a domenicali incontri
in tarda festività se me
lo avesse detto prima
avrei riavuto un’incudine
amalgamata
di fiori mentre
già entrambi di nuovo
si riallacciano ai loro
passati delusa da entrambi
i geniali intenti non fa
a meno di temporali
e carbonio all’accadere
del tempo


Nessun commento:

Posta un commento