A pochi passi dal giaccone blu riposto sul bancone vicino al guardaroba un foulard di seta annientava i dubbi di Simon. La sua giacca era ben stretta nella mano sinistra, semplice e trasandata rispetto alla stoffa che vedeva. Aveva sempre allontanato gli orpelli, agghindarsi non era da lui, malgrado si sentisse al di sopra degli altri, al suo paese. Prelibatezze e tessuti preziosi, arte e ignoto si mescolavano in una crisalide annidata nel calore del locale. Il suono di una tromba e di un flauto accompagnavano un violinista che orientava il suo volto verso l'ingresso di un altro salone che si intravedeva tra le tende. Qualcuno gli diede uno strattone e non era una donna, questa volta, bensì lui, l'uomo con i capelli castano brizzolato. Uscì volando come una delle tortore del giardino dei Klein, fino a far tremare i vetri del portone, fino a scomparire. Uscito anche lui, si diresse verso un posto anch'esso libero dal fumo e dal cigolio di sedie rotte, nel freddo della città che non sentiva nei suoi passi. Poteva fare a meno di un attimo di voracità nella sua carriera di fotografo o di un lavoro che lo avrebbe scagionato dalla povertà. Ancora da solo, inondava la sua ricerca di certezze e impegni. Se avesse trovato quella persona l'avrebbe riconosciuta e seguita, come un bambino con il suo maestro di catechismo, come una ragazza a lezione di canto.
-Non scomparire anche tu, non stavolta.
La donna lo disse al vento, mentre la porta sbarrava la strada dello scenario.
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